L'Italia farà la propria parte per sostenere l'economia nazionale con una serie di misure salva- risparmio e salva-imprese «che non devono essere però intese come salva-banche». Il Governo «non ha però alcuna intenzione di sfondare il debito pubblico, il cui contenimento è un impegno centrale». Il ministro dell'Economia,Giulio Tremonti, di passaggio ieri a Londra sulla via di Washington, ha illustrato la filosofia della politica economica italiana parlando all'Ambasciata d'Italia dopo avere incontrato il collega britannico Alistair Darling. La Gran Bretagna ha la presidenza del G-20 che si tiene questo week-end nella capitale Usa, mentre l'Italia avrà la presidenza del G-8 il prossimo anno. «Gran Bretagna e Italia hanno intenzione di lavorare in tandem » ha detto Tremonti, notando che le due presidenze sono complementari, poiché la prima rappresenta Paesi il cui peso sul Pil mondiale si è ridotto dall'80% al 50%, mentre il G-20 «è asimmetrico perché non riunisce tutti i grandi Paesi emergenti». Sulla necessità di varare una nuova Bretton Woods, ha detto che «se la crisi in atto avrà un percorso lineare, lo scenario mi pare più remoto, ma se continuerà, allora sarà più prossimo». Sui contenuti sul tavolo a Washington il ministro si è confinato a dire che l'Europa si presenta con una posizione comune, ma ha aggiunto che ci dovrà essere un comunicato finale «che non deluda le aspettative».
Dopo avere posto un argine alla crisi finanziaria, ora i Paesi europei stanno decidendo come sostenere le rispettive economie. La Gran Bretagna la prossima settimana annuncerà probabilmente tagli alle tasse e ha già detto di essere pronta a lasciare lievitare la propria spesa pubblica, che è attualmente al 40% del pil. «Ogni Paese si trova in condizioni diverse - ha detto Tremonti a chi ha fatto correre il parallelo con gli inglesi - e nel nostro caso abbiamo il terzo debito pubblico del mondo. Per quanto ci riguarda, rispetteremo i parametri di Maastricht e i vincoli sul debito. Questo Governo non ha interesse a sfondarlo. Qualsiasi Governo lo sfondi si troverebbe poi a doverla pagare». Il ministro ha aggiunto che «faremo comunque tutto il possibile per sostenere le famiglie, ma non faremo l'impossibile, né creeremo nuovo debito, dato che, dopo il sollievo iniziale, si trasforma in una maledizione di interessi su interessi da rimborsare».
Dopo avere ricordato che politiche come il rilancio del nucleare, la riforma scolastica e la riforma del processo civile sono forme di sostegno all'economia reale, Tremonti ha parlato di misure in gestazione per salvare i risparmi delle famiglie e dare nuova linfa alle imprese. «Dobbiamo finanziare il sistema produttivo ed evitare che si inaridisca il canale finanziario per salvare l'economia. Il nostro obiettivo è con un primo decreto salvare i risparmi e con un secondo finanziare e rafforzare le imprese. Non abbiamo però interesse a entrare nel capitale delle banche ». L'idea è di seguire la logica del decreto 155 che indica il risparmio come un bene costituzionale e crearne un successivo da compattare nel 155. Il ministro ha mostrato fiducia sulla tenuta del nostro Paese «che ha almeno quattro punti di forza: quattro milioni di imprenditori, un risparmio elevato delle famiglie, un sistema sociale che tiene e margini di manovra che possono essere utilizzati da un Governo che non vuole distruggere ma reagire alla crisi». Quanto ai fondi pensione Tremonti ha detto che «non abbiamo indicazioni dagli organismi di vigilanza di criticità per i fondi».
